L’amministratore di sostegno è una figura importante nel contesto legale, creata per assistere e proteggere le persone che non sono in grado di prendere decisioni indipendenti a causa di una limitazione fisica o mentale. L’amministrazione di sostegno, per comodità ADS, è uno strumento introdotto nel nostro ordinamento nel 2004 come misura di tutela a favore delle persone più fragili che, per effetto di un’infermità fisica o psichica non possono provvedere autonomamente ai propri interessi.

  • chi è l’amministratore di sostegno 
  • quando viene nominato l’amministratore di sostegno 
  • quando è necessario l’amministratore di sostegno 
  • i doveri dell’amministratore di sostegno 

 

Chi è l’amministratore di sostegno

L’amministratore di sostegno è una persona nominata dal tribunale o da un altro organo competente per agire come rappresentante legale di un individuo che ha una capacità limitata di prendere decisioni autonome. Questa figura può essere un familiare, un amico di fiducia o un professionista qualificato, come un avvocato o un tutore professionale. Il parente svolge l’incarico a titolo gratuito, mentre il professionista ha diritto a richiedere un equo indennizzo che viene liquidato dal Giudice Tutelare e pagato dal beneficiario della misura di protezione.

 

Quando viene nominata l’amministrazione di sostegno

Viene nominato quando una persona si trova in una condizione in cui è incapace di prendere decisioni autonome a causa di una disabilità, malattia mentale, demenza o lesioni gravi. Il processo di nomina dell’amministratore di sostegno coinvolge il tribunale o un’autorità competente, che valuta la necessità di tale figura sulla base di prove mediche e testimonianze.

 

Quando è necessaria un’amministrazione di sostegno

Questa figura esiste per proteggere gli interessi e i diritti delle persone che non possono prendere decisioni autonome. Il suo ruolo è garantire che queste persone ricevano l’assistenza necessaria, che i loro beni siano gestiti in modo adeguato e che siano tutelati da abusi o sfruttamento.

 

I doveri dell’amministratore di sostegno

  1. Prendere decisioni nell’interesse dell’assistito: L’amministratore di sostegno deve agire nell’interesse e nel beneficio dell’assistito, considerando le sue preferenze e i suoi valori. Deve prendere decisioni ponderate e informate, cercando di promuovere il benessere e la qualità della vita dell’assistito.
  2. Amministrare i beni dell’assistito: L’amministrazione di sostegno è responsabile della gestione e della protezione dei beni finanziari dell’assistito. Ciò include la gestione di conti bancari, il pagamento di spese, la gestione degli investimenti e la presentazione di dichiarazioni fiscali, garantendo la massima trasparenza e l’assenza di conflitti di interesse.
  3. Fornire supporto quotidiano: L’amministratore di sostegno può essere coinvolto nel fornire assistenza quotidiana all’assistito, come ad esempio prendersi cura delle questioni di salute, assicurare la partecipazione a programmi di riabilitazione e garantire l’accesso a servizi sociali e sanitari adeguati.
  4. Favorire l’autonomia e l’inclusione sociale: l’amministrazione di sostegno deve cercare di favorire l’autonomia e l’inclusione sociale dell’assistito, consentendo la partecipazione attiva nelle decisioni che riguardano la sua vita, promuovendo la partecipazione a attività sociali e culturali e favorendo il mantenimento dei legami familiari e sociali.

L’amministratore di sostegno è un professionista o una persona di fiducia incaricata di assistere e proteggere le persone con limitazioni fisiche o mentali nella presa di decisioni autonome. Il suo ruolo è di agire nell’interesse dell’assistito, gestire i suoi beni, fornire supporto quotidiano e promuovere l’autonomia e l’inclusione sociale. L’esistenza di questa figura professionale è essenziale per garantire che le persone vulnerabili ricevano il supporto necessario e che i loro diritti siano tutelati in modo appropriato.

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